Standard & Poor's promuove l’Italia. Ma noi, intanto, continuiamo a perdere pezzi.

Pubblicato il 12 aprile 2025 alle ore 18:56

Oggi è sabato. Avrei potuto dormire un po’ di più, starmene nel letto e lasciare che il weekend scorresse via come gli altri, tra un caffè e un po’ di silenzio. E invece no. Mi sono svegliato con questa notizia rimbalzata ovunque: Standard & Poor's migliora il rating dell’Italia. Tutti a festeggiare la stabilità politica. Ma davvero?

Io no, non festeggio. E vi dico perché:in 17 anni abbiamo perso l’8,7% di potere d’acquisto.È il peggior dato d’Europa. Altro che stabilità. Altro che trionfo.

Qui non si tratta di analisi tecniche o mercati rassicurati. Si tratta di realtà. Di vite vere, di gente che vive con uno stipendio che vale sempre meno, mentre bollette e spese crescono. E che nel frattempo si sente dire che le cose vanno meglio perché la politica è stabile.Stabile dove? Stabile per chi?

Questa “stabilità” premia una parte politica che, più che governare, ammicca. Ammicca a un certo elettorato, ammicca a chi sbraita, a chi sventola simboli vuoti e slogan pericolosi. È la trottola trumpiana che gira anche qui, e intanto l’opposizione... l’opposizione è lì, ancora ferma a decidere se fare un terzo polo, un quarto, o semplicemente una conferenza stampa.

E nel frattempo chi ci rimette? Sempre gli stessi.No, non è retorica dire che la politica si fa sulle spalle di chi fatica ad arrivare a fine mese. È la verità. È quello che vedo, che vivo, che sento intorno a me ogni giorno.

L’Italia è un Paese che ha tutto per brillare. Idee, energia, voglia di fare. Ma è anche un colabrodo, pieno di furbetti, pieno di chi gioca sporco, pieno di chi si è abituato a non pagare mai il conto. E chi lo paga allora? Sempre noi.

Non scrivo questo pezzo per rassegnarmi. Lo scrivo per dire basta.Per chiedere a tutti di pretendere di più da chi ci governa. Di pretendere una classe politica che non rincorra la finanza o le pagelle delle agenzie, ma che rappresenti – davvero – le persone, il lavoro, la dignità.Non voglio eroi, ma persone serie. Non mi servono miracoli, ma rispetto.

Ecco, questo è il mio sabato.Mentre qualcuno brinda a un miglioramento di rating, io chiedo solo un Paese più giusto.E magari, domani, cinque centesimi in più in tasca. Perché oggi non ci sono nemmeno quelli.

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.